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Governi agili in un mondo post-pandemico

Di Annabel Murphy

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Necessità di cambiamento

Gli eventi degli ultimi due anni hanno messo in evidenza che i governi devono imparare a gestire situazioni impreviste. È difficile adattarsi ai cambiamenti, ma è chiaro che i governi agili sono meglio preparati a rispondere ai problemi e alle sfide del XXI secolo derivanti da tecnologie emergenti, cambiamenti climatici ed emergenze di salute pubblica.

I politici e i legislatori hanno l’opportunità di imparare dall’esperienza della pandemia e dar vita a governi e politiche pubbliche che riflettano un mondo imprevedibile e in continua evoluzione. Ciò richiede maggiore innovazione all’interno delle istituzioni, generalmente caratterizzate invece da un sistema molto burocratico e poco flessibile.

Più agilità e meno burocrazia

Nel settore privato, c’è abbondanza di ricerca e conoscenza a cui le aziende attingono per alimentare l’innovazione e il cambiamento. Per i governi, invece, ci sono meno informazioni disponibili, perciò innovare risulta più complesso nel settore pubblico. “Il sistema economico moderno mette alla prova le tradizionali procedure dei governi democratici, mentre i governi innovativi sono più digitali, si adattano facilmente e collaborano con il settore pubblico e privato. Quest’ultimi, hanno un modo di governare più incentrato sull’utente e sono aperti ad alternative migliori”, spiega Lukas Willi, ricercatore per le politiche pubbliche presso il gruppo di esperti W.I.R.E. (Web for Interdisciplinary Research & Expertise).

Willi ritiene che ci siano potenzialmente molti modi in cui i governi avranno bisogno di evolversi in futuro. Ad esempio, diventeranno più anticipatori, adottando un metodo e una mentalità che permetta loro di prevedere, sulla base della ricerca, delle prospettive pubbliche e degli esperti del settore, gli effetti e l’impatto di eventi e nuove tecnologie. Prefigurando scenari differenti, esperti di politiche pubbliche e legislatori possono attuare le normative più adatte man mano che gli scenari si verificano, riducendo la reattività e aumentando la flessibilità.

La seconda idea è una regolamentazione incentrata sui risultati. I governi sanno quali obiettivi desiderano raggiungere, ma non sempre sanno esattamente come raggiungerli. Definendo i risultati a cui i governi mirano, il settore privato può lavorare alla produzione di innovazioni e avviare aziende che soddisfino gli obiettivi del governo. Ad esempio, le politiche incentrate sulla riduzione delle emissioni nelle città hanno portato all’aumento delle innovazioni nei veicoli elettrici e nella capacità delle batterie. Gli obiettivi di salute pubblica per la riduzione dell’obesità hanno portato all’introduzione sul mercato di nuovi prodotti senza zucchero, a basso contenuto calorico e a base vegetale. In questo modo, i governi introducono misure man mano che i dati e le prove dell’impatto diventano disponibili.

Più agilità e meno burocrazia

“La chiave è integrare le innovazioni negli indirizzi delle politiche pubbliche per fare in modo che il settore privato possa generare idee che conducano alle migliori soluzioni per il pubblico. A volte i governi forniscono strutture o consigli per favorire un allineamento delle innovazioni con gli obiettivi del governo e le future ambizioni in termini di politiche pubbliche. Ad esempio, il governo di Singapore ha redatto quadri di buone pratiche su come le aziende dell’industria tecnologica dovrebbero costruire e sviluppare sistemi di intelligenza artificiale etici. Seguirli è facoltativo, ma dà più garanzie agli investimenti effettuati dal settore privato”, ha detto Willi.

Un movimento globale

Anche organizzazioni globali, come l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) e il Forum economico mondiale (WEF), sostengono lo sviluppo di governi più agili a livello globale. Alcuni Paesi, tra cui Canada, Danimarca, Italia, Giappone e Singapore, sono stati i primi ad adottare l’iniziativa “Agile Nations”, firmando il primo accordo mondiale nel 2020. L’alleanza aiuta a collegare le tecnologie emergenti con nuove, pertinenti norme. L’accordo mira ad aiutare i governi e le norme con processi agili come “Sandbox normativi e prototipazione delle politiche pubbliche” per essere meglio preparati a un mondo complesso e in continua evoluzione e in contatto con l’imprenditorialità e l’innovazione.

Il settore del tabacco

Come l’industria automobilistica, anche il settore del tabacco si è dovuto innovare per trovare soluzioni migliori per i fumatori adulti che altrimenti continuerebbero a fumare.

Negli ultimi dieci anni, Philip Morris International ha investito miliardi nello sviluppo di una gamma di prodotti senza fumo che contengono nicotina, ma non bruciano tabacco. Evitando il processo di combustione del tabacco, questi nuovi prodotti, sebbene non privi di rischi, emettono livelli significativamente inferiori di sostanze chimiche nocive rispetto alle sigarette. Queste innovazioni offrono alternative migliori ai fumatori adulti, riducendone l’esposizione a sostanze chimiche nocive, e potrebbero aiutare a limitare l’impatto negativo dei prodotti del tabacco sulla salute pubblica. Tuttavia, l’adeguamento di normative che riconoscano i diversi profili di rischio dei nuovi prodotti del tabacco è una delle sfide che l’azienda, il settore e i fumatori adulti stanno affrontando, nonostante la domanda. Oggi, milioni di fumatori adulti in tutto il mondo sono già passati a nuovi prodotti, come i prodotti a base di tabacco riscaldato e le sigarette elettroniche, e questa cifra continua a crescere.

Il settore del tabacco
PMI sta innovando per trovare alternative migliori nel suo centro globale di ricerca e sviluppo a Neuchâtel

PMI ritiene che, con il giusto incentivo e supporto normativo, fra 10-15 anni, in molti Paesi, le sigarette spariranno, se si interviene e se i governi prenderanno in considerazione l’elaborazione di politiche pubbliche più incentrate sui risultati. Nel 2020, la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha autorizzato la commercializzazione del sistema di riscaldamento elettronico del tabacco IQOS di PMI come prodotto del tabacco a rischio modificato (in inglese modified risk tobacco product, abb. MRTP). La FDA ha confermato che gli studi di ricerca hanno dimostrano che il passaggio completo dalle sigarette convenzionali ad IQOS riduce significativamente l’esposizione a sostanze chimiche dannose o potenzialmente dannose. Questa decisione fa seguito a una revisione di esaurienti prove scientifiche che l’azienda ha presentato alla FDA nel 2016.

PMI spera che questa decisione della FDA stimoli altri governi in tutto il mondo a fare lo stesso. Riconoscere il potenziale dei nuovi prodotti, come è avvenuto con le sigarette elettroniche nel Regno Unito, offre ai fumatori adulti, che altrimenti continuerebbero a fumare, una scelta migliore.

Stare al passo con il futuro

Vivendo in un’epoca con molte incognite e priorità contrastanti, a volte, per i governi è più facile attenersi allo status quo. Ma come hanno dimostrato gli ultimi 2 anni, un’amministrazione agile, focalizzata sui risultati e guidata dai dati, sarà più efficace nell’adattare le proprie politiche, abbracciando le tecnologie emergenti e co-creando soluzioni per il XXI secolo.

Come Philip Morris sta innovando per alternative migliori